martedì 21 giugno 2011

Apartheid nel terzo millennio.

Condivido un comunicato del comitato pari opportunità e uomini

“Se è successo un motivo ci sarà, no?” oppure “Ma insomma, qualcosa avrai fatto pure te.” – Queste sono le frasi che un papà separato si sente spesso dire, da persone varie, sul fatto che lui non riesce a vedere i figli, non riesce ad avere casa e diritti, privato di uguaglianza e dignità civili.

Allora mi viene in mente che solo nel secolo scorso i neri venivano picchiati perché tali. E quelle frasi sopra erano ricorrenti - “Magari avrà alzato la voce. Avrà mancato di rispetto.” – supponeva il giudice o cittadino di turno per insinuare e giustificare il pestaggio. O quando una donna veniva violentata si sentiva spesso dire “Forse lo ha provocato. Forse se lo merita.” – supponeva il giudice o cittadino di turno per insinuare e giustificare l’atto di prepotenza.

Come un tempo un nero picchiato o una donna violentata non dava scalpore, oggi un padre tolto di figli e averi, emarginato, discriminato, violentato, non fa preoccupare.

Ovviamente finché non tocca a noi, un fratello, un amico.. o finché non toccherà ai nostri figli, o figlie che magari saranno compagne, zie, nonne di padri discriminati ed oppressi. E di questo passo ci arriveremo a breve visto l’esercito di nuovi divorziati ed emarginati, 400 al giorno. Eppure basterebbe un po’ di coscienza civile, di umanità. Le discriminazioni razziali, sessuali o genitoriali, era meglio lasciarle nel vecchio millennio.

Perciò ai vigliacchi, agli ignavi, a chiunque continua a tutelare carnefici e prepotenti e si prodiga ad insinuare le colpe sulle vittime “un motivo ci sarà, no?” rispondo – “Si il motivo c’è. Sono stato tolto di tutto perché sono un padre, perché sono nato maschio, XY. Non v’è altro motivo.”

Chi ignora o incentiva questa discriminazione e piaga sociale si vergogni e si dia da fare per ravvedersi perché verrà come per le altre discriminazioni il giorno della giustizia e allora ci si ricorderà anche e soprattutto di chi ha taciuto, fiancheggiato, apprezzato. [..]

In fede.

Comintato Pari Opportunità e Uomini

mercoledì 15 giugno 2011

La loi selon Roy Corman - planche 1 / scenario

TAVOLA 1

1/ (Esterno, giorno. Vignetta quadrupla. Panoramica dall’alto della cittadina. Al centro una via principale dove si intravede l’insegna di una banca. Di fronte, una macchina parcheggiata.)

2/ (Striscia seguente. Zoom in avanti sull’auto parcheggiata di fronte alla banca. Vediamo meglio sia l’auto sia l’edificio della banca, e la relativa insegna.)

3/ (Vediamo l’auto più da vicino. Una mano butta fuori da una fessura del finestrino un mozzicone di sigaretta.)

4/ (Interno auto. Dettaglio. Una mano spegne l’autoradio.)

5/ (Striscia seguente. La macchina da dietro o dall’alto. Le due portiere si aprono. Uno dei due sta per scendere, e spunta una gamba.)

6/ (Di spalle e leggermente dall’alto, i due rapinatori si avvicinano con passo deciso, all’ingresso della banca. Uno dei due porta una borsa dentro cui nasconde il mitra. L’altro si guarda intorno.)


lunedì 13 giugno 2011

La ricompensa


E’ la prima volta che dormi

qui da me di mercoledì, ed è anche

una delle poche in cui ci sistemiamo

tutti e due sul lettone. So che non dovrei

farlo, ma mi rassicuro pensando che

non è un’abitudine, e che dopotutto

questi giorni sono stati un po’ duri, soprattutto

per me.

Non ci crederai, ma vederti non è stato

facile. Quanto sono stupide le guerre che

si fanno i grandi.

Ad ogni modo voglio godermi ogni

minuto di questa notte. Prima di addormentarci

ti sfoglio un libro per bambini, con un sacco di figure.

Parla di come sono fatte le cose dal di dentro, le

navi, i treni, le macchine, e ricordo quanto mi

incantavo anch’io da piccolo a guardare le stesse figure.

Pensa che sono tanto stanco che non so nemmeno

chi di noi due si addormenta per primo. Il mattino dopo

mi troverò a pensare, sorridendo, che già cominci ad

essere tu a mettermi a letto!

La notte vola. Tu non ti svegli mai, mentre io assaporo

ogni attimo di quei pochi momenti di dormiveglia in cui

mi lascio cullare dal tuo respiro o ti rimetto sotto le

coperte, perché mentre dormi giri il letto un po’

per ogni verso.

Facciamo una tirata unica fino alle sette e mezza, quando

cominci a rotolarti e ad allungare le gambine verso

di me. Stiamo una mezz’oretta ancora a letto, prima

che tu decida di aprire gli occhietti, farmi un sorriso e

dire “papà”, proprio quando la sveglia sta per

suonare.

martedì 7 giugno 2011

La loi selon Roy Corman





Finalmente sugli scaffali delle librerie francesi è uscito "LA LOI SELON ROY CORMAN", su disegni di G. Parma e colori di F. Pietrobon, per le edizioni Clair De Lune! Questo albo ha avuto una gestazione lunghissima. La prima stesura del soggetto risale ai primi anni '90, e ho la primissima versione, ambientata negli anni'70, anzichè negli anni '50, scritta ancora con la macchina da scrivere! Il titolo dell'epoca era "A sangue freddo", che è stato mantenuto fino ad aprile, quando l'editore ha deciso di cambiarlo, per problemi di omonimia con un altro fumetto francese.


Eccomi qui alla FNAC di Chatelet, a Parigi, il 3 giugno.


E qui in albergo, la sera stessa, durante la prima rilettura!

Ecco un breve riassunto:

La storia racconta le vicissitudini quotidiane e non di Roy Corman, uno sceriffo di provincia corrotto che nessuno ha il coraggio di denunciare, anche per l’immagine di eroe popolare che s’è costruito in tanti anni di servizio. Con tranquilla impudenza, Roy si prende gioco di tutti, amici, familiari e collaboratori. Ha una relazione con la moglie del suo fidatissimo vice, Jim Burrell. Sostiene l’Esercito della Salvezza e prende una percentuale dalle prostitute. Ha un debole per le vecchiette che gli ricordano l’anziana madre e taglieggia le bische clandestine. Di solito evita rischi inutili, ma quando lo status quo in cui nuota come un pesce in barile viene messo in discussione, sa reagire con rapidità e fermezza. Se poi viene colpito a livello personale, diviene una vera e propria belva assetata di sangue, come quando decide di liberarsi del suo vice e causa indirettamente la morte della sua amante. Per vendicare Lisa Burrell, Roy Corman mette da parte ogni finzione e non si ferma davanti alle peggiori efferatezze.