giovedì 20 settembre 2012

Un giorno mi ringrazierai (3)

Qualche fotogramma del cortometraggio...



mercoledì 19 settembre 2012

Un giorno mi ringrazierai (2)

Finalmente ieri ho visto in anteprima il cortometraggio "Un giorno mi ringrazierai", che ho scritto insieme a Maurizio Mantero, di cui avevo già parlato qui. Si tratta di un racconto noir con una leggera impronta teatrale (due personaggi, una location e nessun stacco temporale). Devo dire che sono molto soddisfatto. Eugenio Casalino, Luca Malgara e gli altri ragazzi della crew hanno fatto veramente un ottimo lavoro, con un buon lavoro di squadra, nel rispetto reciproco delle proprie professionalità. Mancano giusto alcuni ritocchi e il lavoro potrà dirsi concluso, pronto a partecipare a tutti i festival del caso. A breve qualche nuovo aggiornamento.

martedì 28 agosto 2012

Martin Mystère: L'epidemia dei suicidi

Il bravo Giovanni Romanini, ex collega di Magnus, ha terminato le 154 pagine del mio prima Martin Mystère. Il titolo provvisorio dovrebbe essere: L'epidemia dei suicidi. Non so ancora la data di uscita, ma presumo non prima del 2013. E' stato divertente scrivere questa storia, specie per le varie digressioni storiche che ci sono nello sviluppo della trama, e che mi hanno permesso, finalmente, di trattare l'assedio di Vienna ad opera dei turchi nel 1683, una delle battaglie più affascinanti degli ultimi secoli. Recentemente sono usciti un paio di libri in italiano sull'argomento, che consiglio vivamente: L'assedio di Vienna, Stoye John, cur. Ivetíc E., 2009, Il Mulino; Il turco a Vienna. Storia del grande assedio del 1683 Cardini Franco, 2011, Laterza.


venerdì 17 agosto 2012

PER FAVORE, NON PRIMA DEL SECONDO CAFFE'






PROGETTO IN CERCA DI EDITORE

venerdì 10 agosto 2012

DYLAN DOG COLOR FEST N. 9 !

Il mio esordio sull'indagatore del'incubo, con una storia scritta a quattro mani con Maurizio Mantero, mio amico e maestro, e disegnata dal grande Freghieri. Purtroppo la storia originale non è stata accettata, ed è stata parecchio modificata in redazione. La stessa cosa è accaduta in sede di sceneggiatura. Risultato: una storia un po' loffia, lontanissima dalla nostra proposta. E' vero, la versione originale prevedeva una stesura leggermente fuori dalla solita struttura di dylan, ma in una collana fuori serie forse non ci stava così male.

Ecco le prime tre pagine di sceneggiatura, nella versione finale.


DYLAN DOG

La tomba di ghiaccio
Soggetto di Maurizio Mantero
Sceneggiatura di Marco Belli


TAVOLA 1


1/2/3/4/5/6/ (Inizio Flash-back. Panoramica. Un paesaggio congelato sotto un cielo plumbeo: tutto è ricoperto dalla neve o dal ghiaccio, compresa la vegetazione, scarsa e scheletrica. Due personaggi in C.L.L., quindi molto lontani, su una sorta di spuntone di ghiaccio, proteso su un abisso. Sono un ragazzo e una ragazza sui 25 anni, che chiameremo rispettivamente Fay e Tod. Lei dà la schiena al burrone.)
Fay - Non è soltanto il freddo. E’ che non cambia mai niente...

TAVOLA 2


1/2/ (I due, più da vicino. C.M. Sulla sinistra Tod, che ha un'espressione triste. Sulla destra Fay guarda in alto, verso il cielo, dove incombono delle nubi opprimenti.)
Tod- Perdonami...
Fay - Lo vedi il cielo? Le nuvole non se ne vanno mai. Certe volte sono così opprimenti da togliere il respiro...

-

3/ (Ancora più da vicino, F.I. Tod abbassa lo sguardo, contrito.)
Tod- Perdonami, ti prego!...
Fay- Devi portarmi via!

4/ (Li presentiamo meglio, a busto. Tod prende una mano di Fay.)
Tod- Andiamo!...
Fay-Non si va da nessuna parte, qui!... C’è ghiaccio dappertutto...

-

5/ (Tod si volta per mettersi in cammino, tirandosi dietro Fay, che però non si muove.)
Tod- Mettiamoci in cammino, prima o poi finirà... Dove sarà il sud?
Fay- Non esiste. Non hai ancora capito?

6/ (Tod si volta verso Fay.)
Tod- Com’è possibile?
Fay- Non mi credi... Continui a non credermi!...

TAVOLA 3


1/ (Totale. I due leggermente dall'alto. Fay comincia a spazientirsi e ritrae la mano da quella di Tod.)
Tod- Ma certo che ti credo!...
Fay- Non è vero, non mi hai mai creduto!

2/ (Dettaglio. Una crepa si apre nel ghiaccio davanti ai piedi della ragazza.)
V.f.c.- Mai!
Rumore- CRREEAK

-

3/ (Di lato, lo sperone di ghiaccio comincia a sprofondare, portando con sé la ragazza.)
Tod- Fay!

4/ (Soggettiva di Tod, con le sue mani in primo piano. Lo spuntone di ghiaccio continua a sprofondare, portando con sé la ragazza.)
Fay- Aiutami!

-

5/ (Totale. Lo sperone di ghiaccio precipita.)
Urlo (prosegue sulla vignetta seguente ed esce di campo a destra)- AHAAAAAAAA

6/ (P.P.P. gli occhi di Tod spalancati. Fine Flash-Back.)

venerdì 6 luglio 2012

Un giorno mi ringrazierai

Oggi a Vercelli sono iniziate le riprese del mio primo corto: "Un giorno mi ringrazierai", da un soggetto di Maurizio Mantero. Ecco le prime righe e una foto con alcuni dei ragazzi della troupe. Alla mia sinistra Eugenio Casalino, il regista, Luca Malgara, il produttore esecutivo, e Elisa Dossena, la scenografa.


INT.SERA. SIAMO IN UN MONOLOCALE, PULITO E ORDINATO.
L’ARREDO E’ SEMPLICE: CI SARA’ UNA POLTRONA, UN LETTO DA
POCO PREZZO, UN ANGOLO COTTURA, UN TAVOLO CON UN PAIO DI
SEDIE, UNA CREDENZA E UN ARMADIO. SULLA CREDENZA, O LI’
VICINO, UNO STEREO, CD E ALCUNI LIBRI. SUL FONDO, UNA PORTA
D’INGRESSO. SU UN ALTRO LATO, LA PORTA DEL BAGNO. NON
VEDIAMO MAI FINESTRE.
Paola è ai fornellli. Sta preparando la cena mentre ascolta
della musica dallo stereo. Sui fuochi una padella, dove sta
cuocendo una pietanza, che potrebbe essere arrosto di maiale
con prugne. Sul ripiano accanto, una terrina dove Paola sta
preparando l’impasto per una torta. Ancora più in là della
verdura fresca, come carote e insalata, da pulire.
Si apre la porta. Entra Andrea. Indossa solo una giacca o un
maglione e porta una borsa di tela con la spesa. Richiude la
porta e dà un giro di chiave.
ANDREA
Ciao, Paola.
PAOLA
Ciao.
(Risponde senza distogliere lo
sguardo dalla pentola del
riso, continuando a
rimestolare.)
ANDREA
Che profumino...
PAOLA
Arrosto di maiale...
(Continua a non guardare
Andrea.)
ANDREA
Sembra buono!... E quella roba lì?
PAOLA
Prugne, tanto per cambiare... Hai
trovato tutto?
(Guarda il sacchetto della
spesa che tiene Andrea.)
ANDREA
Credo di sì...

domenica 13 maggio 2012

martedì 28 febbraio 2012

La notizia




Si siede sul suo divano. Lei non smette di agitarsi e


continua a parlare, senza fermarsi un


attimo. Come ha fatto a prenderla sul serio, gli chiede. Era


ovvio che erano cose dette sull’onda del momento, di una vacanza


a Parigi. Lei non è pronta per avere un altro figlio. Proprio ora, aggiunge, che


il grande sta prendendo la sua strada e se la sta cavando da solo.


Lei non se la sente, come farà con la palestra, gli chiede? Non potrà


più vedere le sue amiche, fare shopping, riposarsi dopo il lavoro.


Sono stati proprio due incoscienti, gli dice.


Lui lì per lì non sa cosa risponderle, e non gli viene in mente niente


di meglio che abbracciarla e tranquillizzarla.



Si alza ed esce sul terrazzo, accendendosi una sigaretta.


martedì 14 febbraio 2012

Allontanare i figli dal padre è reato

ROMA novembre 2009 - Cassazione.net - di Debora Alberici - Allontanare i figli dal padre è reato, i contatti telefonici non bastano. Rischia infatti il carcere per sottrazione di minore la mamma che, pur essendo affidataria del figlio, lo porta lontano dall’ex anche se lei ha da sempre dichiarato dove si trova e i due sono rimasti in contatto telefonico.

Lo ha stabilito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 42370 di oggi, ha respinto il ricorso di una mamma, affidataria del minore, che lo aveva portato in Sardegna, comunicando all’ex marito la nuova residenza e permettendogli di vederlo non appena possibile e di avere con lui continui contatti telefonici.
La Corte d’Appello di Bologna, hanno sostenuto gli Ermellini, ha fatto bene a confermare nei suoi confronti tutte le accuse dal momento che era stato accertato che la signora aveva sottratto “scientemente per alcuni mesi” il figlio al padre, senza il consenso di quest’ultimo, portandolo in Sardegna (“luogo raggiungibile solo con un viaggio aereo”). Infatti, dice ancora la Cassazione “il ruolo di genitore non si può esplicare solo con conversazioni telefoniche o con visite saltuarie”.

“Risponde del delitto di sottrazione di persona incapace (art. 574 c.p.) – ha motivato la sesta sezione penale - il genitore che, senza consenso dell'altro, porta via con sè il figlio minore, allontanandolo dai domicilio stabilito, ovvero lo trattiene presso di sè, quando tale condotta determina un impedimento per l'esercizio delle diverse manifestazioni della potesti dell'altro genitore, come le attività di assistenza e di cura, la vicinanza affettiva, la funzione educativa, identificandosi nel regolare svolgimento della funzione genitoriale il principale bene giuridico tutelato dalla norma”. E ancora, “ai fini della integrazione dell'elemento soggettivo della fattispecie criminosa in esame, è richiesto il dolo generico, consistente nella coscienza e volontà da parte dell'agente della condotta e dell'evento, ossia nella coscienza e volontà di sottrarre (cioè di togliere, portare via) il minore all'altro genitore esercente la potestà genitoriale e di trattenerlo presso di sè contro la volontà dell'altro genitore”.

Consiglio di lettura per tutti i papà separati


Nei tuoi occhi di bambino
di Tiberio Timperi

“Oggi è il tuo compleanno, ma non tocca a me festeggiare, non è il mio turno. Arriverà anche per noi una candelina accesa su cui soffiare. I figli dei divorziati hanno due compleanni, due Natali, due Capodanni, due Pasque. Io ce la metto tutta per resistere, ma mi sento come se mi fosse stato strappato il cuore. Tu sei mio figlio e io vorrei vederti, annusarti, stringerti. Ma non posso farlo”.

Questa è la storia di un padre che vorrebbe semplicemente poter fare il padre. Giocare con suo figlio, accompagnarlo all’asilo, insegnargli a vivere. Ma non può farlo. Perché Leonardo adesso è diventato un padre a metà, come ormai ce ne sono tanti, troppi. Dopo il fallimento del suo matrimonio, è costretto a contare le ore e ad aggrapparsi al ricordo di un sorriso per sopravvivere nell’attesa di poter vedere il figlio. La storia di Leonardo è un percorso fra mille difficoltà e sentimenti contrastanti. Un viaggio fatto di amarezze, solitudine e rimorsi, di pregiudizi e beghe legali, ma anche di piccole conquiste quotidiane e rari momenti di gioia. Finché un incontro insperato gli offrirà una semplice ma importantissima opportunità... In questo romanzo lieve e toccante, Tiberio Timperi tratteggia la storia intima, e drammaticamente attuale, di un padre alla ricerca di un equilibrio fragile e prezioso, da raggiungere e difendere giorno dopo giorno.