lunedì 31 dicembre 2007

KONRAD WALECH

Europa, 2072. A seguito di disastri ambientali, gran parte delle terre sono diventate inabitabili, gli stati si sono disgregati e le popolazioni più ricche si sono rinchiuse in città fortificate. Una delle più grandi, che gli abitanti chiamano semplicemente “La Città”, è minacciata da continue infiltrazioni di clandestini. Il Governo corre ai ripari e istituisce un corpo speciale di polizia composto da mercenari senza scrupoli. Ma quando il sergente Konrad Walech, che di scrupoli ne ha meno di tutti, riesce a fuggire dall'ospedale psichiatrico dov’era rinchiuso, la priorità del Governo non è più fronteggiare il problema dei clandestini, ma guardarsi da un nuovo, grande pericolo: lo stesso Konrad Walech.


venerdì 28 dicembre 2007

domenica 23 dicembre 2007

Parigi val bene un fumetto

E' il titolo della mia intervista apparsa oggi sul Secolo XIX (edizione di Genova, pagina 44), di cui parlo di Occhio di Lupo.

A breve l'articolo scansionato!

lunedì 17 dicembre 2007

La principessa di TorrePersa

E' ufficiale. Abbiamo da pochissimo chiuso un nuovo contratto (molto, molto generoso) con Clair De Lune, editore francofono, per una nuova mini serie di due albi da 46 pagine di genere fantasy. Il soggetto è di Maurizio Mantero, mentre io collaboro alla sceneggiatura. I disegni di Stefano Martino (Legs, Nathan Never), i colori di uno studio spagnolo.



Il primo albo vedrà la luce a fine estate 2008. Ecco in anteprima alcune vignette e i primi studi dei personaggi...




lunedì 10 dicembre 2007

Quello che mi resta


Lascio cader le calze nel sacco della spazzatura; la spazzola
invece me la tengo e la userò io. E’ solo il letto
a sembrare strano e impossibile da spiegare.
(Raymond Carver, Mia moglie)


Quello che mi resta di te, ora, è
l’orologio da polso che hai lasciato
sul comodino. La camicia da
notte di tua nonna a cui
tenevi tanto. Un sacco di
borsette – estive – e qualche paio di
scarpe.

Quello che mi resta ora di te
sono tutte quelle foto messe
alla rinfusa in un cassetto – colpa
mia, è vero, che non sono mai
stato il tipo da album.
Una rosa di zucchero, la
stessa che doveva ricordare il
nostro amore.

Poi ci sono tutte quelle stampe dei
tuoi articoli, un piccolo beauty con
i trucchi e un masterizzatore rotto.

Mi restano anche questi pochi
versi. Versi scritti per te.
Versi che hai richiesto con insistenza
e che io non sono mai stato
capace di scrivere, prima.
E’ che non mi venivano, capisci?
La poesia era altrove, in quei giorni, non
su un pezzo di carta.

Da tutta un’altra parte.



Genova, 7 maggio 2006

domenica 9 dicembre 2007

Materiale per Angouleme

Qui fervono i preparativi... Ecco un primo assaggio! (disegni di Andrea Longhi)